Le recensioni sono una risorsa preziosa perché aiutano a farci conoscere
Tra le numerose recensioni arrivate durante il mese di Marzo, abbiamo scelto quella di Daniela Mazzarotta e la condividiamo qui nel nostro blog inaugurando una rubrica che ci piacerebbe leggere ogni mese. Buona lettura!
“Andare dal dentista non direi che sia fra le attività più divertenti, se poi avete avuto la sventura di essere stata ospedalizzata per sette mesi e non esservi mai potuta lavare i denti per tutto quel tempo, vi renderete conto che le conseguenze non stentano a verificarsi, ed un “bel” giorno il vostro dentista “di fiducia” vi comunica che con tre denti persi vi metterà una bella dentierina invasiva dal funesto nome “scheletrato”, che vi sentite male solo a vedervela davanti agli occhi! (dov’è la faccina della donnina con tutti i capelli ritti in testa e gli occhi sbarrati?!) D’altra parte non è colpa sua: non avete neanche più l’osso per poter fare un impianto! 🙁
Vi arrendete? Ma neanche morta! Consultate l’impagabile farmacista di fiducia (quella VERA, senza virgolette), che tanti ottimi consigli vi prodiga da 30 anni con affetto, e dalla provincia mentanese fate ritorno in una bella zona di Roma a voi cara che tanti bei ricordi vi fa riaffiorare alla memoria.
Problemi di parcheggio vicino a Corso Trieste? Ma assolutamente no: c’è un comodissimo garage convenzionato proprio di fronte allo studio dentistico, di proprietà di Roberto, gentilissimo.
Entrate e – il buongiorno si vede dal mattino! – un ambiente caldo e professionale vi accoglie: un allegro biliardino per i cuccioli d’uomo per ingannare piacevolmente l’attesa ed il personale carinissimo e fine nelle divise bianche e blu.
Efficienza, educazione e gentilezza non formale, non gelida, non funzionale, no: gentilezza d’Animo che non sorprende faccia capo ad una bella donna del Sud: bionda, grandi occhi verdi, sorriso caldo, comportamento affettuoso come la migliore padrona di casa che vi riceva nella sua dimora, ed è suo figlio Edoardo, un ragazzo dolcissimo quanto anch’egli efficientissimo, che prenderà i vostri appuntamenti e vi stamperà preventivi e fatture.
Il tocco femminile si sente in ogni dettaglio e rende il tutto incredibilmente piacevole: stanza arancione con gioiosa tenda arancio, una parete dello stesso colore, le maniglie degli armadietti, il tovagliolino di carta che vi mettono al collo… tutto coordinato, stesso discorso per la stanza verde e quella blu.
E vogliamo parlare del bagno? Avete mai fatto caso come certi bar o locali lussuosi cadano in disgrazia se avete la sventura di dover fare una pipì urgente in quell’angusto stanzino dove vorreste solo chiamare di corsa i Nas?! 🙂
Il bagno è amplio e modernissimo completo di doccia ed ingentilito da un tavolo di legno intarsiato. (La classe non è acqua).
Se questa lunga descrizione vi sembra eccessivamente estetica a danno della sostanza, siete in errore: ho semplicemente voluto dire come andare dal dentista può diventare un’esperienza estatica anzichè un incubo!
La dottoressa Rosa Multati, medico prima che odontoiatra, ragiona benissimo, come tutte le persone della Vergine, la cui Dea è niente di meno che Atena (e scusate se è poco!), e quindi, prima ancora di parlarvi di scheletrato (Brrrr!!!) vi spiega che, se prima non fate una bella pulizia profonda come si deve e non curate bene la piorrea evitando vi cadano altri denti, rischiate di buttare via soldi in un qualcosa che non dura.
A me è parso un modo molto onesto di porsi e l’ho condiviso ed apprezzato fin dal primo istante, senza contare che io sono stata “trattata con i guanti”, oserei dire anzi “coccolata”, il che fa decisamente piacere e mette di buon umore.
L’igienista che mi ha fatto la pulizia profonda è un pezzo di ragazzone (1,90) di nome Daniele: bravissimo, gentilissimo, delicatissimo che ti chiede perdono se per caso dovesse farti male. Io non ho avuto alcun sanguinamento nè bisogno di anestesia, poi mi è stato insegnata una corretta igiene orale per prolungare i benefici della pulizia profonda.
Piano futuro per i miei denti: splittaggio per fermare quelli che si muovono, colletti per i miei poveri denti sensibili dalle gengive retrocesse (retrocesse?!), prima ancora di un semplice impianto, uno ed uno solo con due denti, simmetrico al molare dell’arcata a fianco (a fianco?!) perchè io l’osso ce l’ho: non è meraviglioso?”
Daniela Mazzarotta