Bambini e ciuccio: quando è meglio smettere di usarlo
Chi ha bambini piccoli a casa sa bene che il ciuccio è un alleato indispensabile per calmare e favorire il sonno, in alcuni casi diventa indispensabile per le crisi di pianto difficili da gestire. Ma è vero che il ciuccio può causare malformazioni dentali?
Le connessioni tra malocclusioni e suzione non alimentare sono ampiamente documentate, ma ci sono dei criteri chiari che dobbiamo rispettare per evitare problemi ortodontici ai bambini.
Il ciuccio è senz’altro un ottimo alleato per aiutare i più piccoli ad allontanarsi dal seno materno e avviare un’alimentazione ordinaria, inoltre l’attività provocata dal ciuccio genera serotonina che calma i più piccoli nelle fasi di pianto. I problemi insorgono quando se ne fa un uso prolungato e viene utilizzato oltre una determinata fascia di età.
Quando è meglio smettere di utilizzare il ciuccio?
Se il ciuccio viene utilizzato oltre i 3 anni di età, aumentano le probabilità di registrare una spinta in avanti innaturale dei denti nota come protrusione degli incisivi: in questo caso possono manifestarsi condizioni di morso profondo o deep bite, ovvero gli incisivi dell’arcata superiore coprono in modo innaturale ed eccessivo (oltre i 2 millimetri) quelli inferiori. Nel tempo, questo può causare, oltre a problemi estetici, anche problemi di carattere fisico come dolori alla colonna vertebrale, aumento delle carie, parodontite e difficoltà fonetiche.
Inoltre, l’utilizzo del ciuccio per lunghi periodi di tempo comporta anche uno sviluppo anomalo del palato: invece di allargarsi in modo naturale e confacente alla lingua, si sviluppa in forma ogivale causando affollamento dei denti e problemi di deglutizione.
È importante aggiungere che tutto peggiora se si intinge il ciuccio nel miele o in altri composti zuccherini per aiutare il bambino a calmarsi e/o addormentarsi. In questi casi aumenta il rischio di sviluppare carie sui denti decidui.
Allo stesso modo, anche pensare di sostituire il ciuccio con il pollice non è una buona idea: succhiare le dita può essere altrettanto dannoso per i denti. Lo stesso vale per l’abitudine a portare il ciuccio di lato: in entrambi i casi non si evitano possibili malformazioni.
L’utilizzo del ciuccio oltre i 3 anni ha un impatto estremamente negativo sullo sviluppo della dentatura. I cambiamenti negativi riguardano morso aperto anteriore, morso profondo, larghezza intercuspidale stretta dell’arco mascellare, palato alto e stretto. Questo significa che è importante considerare come limite al ciuccio i 2/3 anni di età. Se si rispetta questa soglia, non c’è alterazione della dentatura del piccolo.
Consigli per abbandonare l’uso del ciuccio
L’abbandono del ciuccio rappresenta una delle tappe centrali della crescita nel bambino, nel corso della prima infanzia. Il ciuccio si può rimuovere gradualmente, utilizzandolo all’inizio solo per il sonno, oppure lo si può eliminare subito del tutto, con la consapevolezza che questo creerà sicuramente un buon numero di pianti e capricci nel bambino.
Dal punto di vista dell’odontoiatra, è comunque importante abbandonare questa abitudine entro i 3 anni di vita, onde evitare di instaurare condizioni tali per cui in futuro sarà necessario l’utilizzo dell’apparecchio per i denti.