I bambini e la paura del dentista

Il disegno come mezzo espressivo nei pazienti pediatrici

La paura del dentista nei bambini e negli adolescenti, che colpisce circa il 16% popolazione, si traduce spesso in comportamenti  di tipo ansioso o addirittura fobico nei confronti del trattamento odontoiatrico.

In letteratura, sono stati identificati tre diversi termini per descrivere l’apprensione in odontoiatria:

  1. paura del dentista: quella suscitata da uno stimolo specifico, reale e presente (per esempio: l’uso dell’ago per la somministrazione dell’anestetico);
  2. ansia dentale: quando la fonte della minaccia è ambigua o non immediatamente presente;
  3. fobia dentale: condizione estrema che si manifesta come una paura irrazionale, eccessiva, immotivata e persistente scatenata da situazioni, oggetti, attività o persone che il paziente evita a tutti i costi.

Attualmente vi è un crescente interesse per l’impiego di tecniche raffigurative intese come mezzi per facilitare la comunicazione con i bambini e il disegno è stato riconosciuto come uno dei mezzi più importanti.

Attraverso i disegni i bambini ci parlano e spesso ci dicono cose che non sarebbero in grado di spiegare con le parole, comprese le emozioni relative a situazioni di ansia e stress.

Nei pazienti pediatrici il disegno inteso come mezzo espressivo è diventato un modo per osservare la propensione alla paura. Attraverso il disegno si dà spazio alle voci dei piccoli pazienti in modo del tutto naturale, grazie alla grande familiarità che i più piccoli intrattengono con questo canale comunicativo.

Per i bambini il linguaggio del disegno è un’attività spontanea, non imposta dall’adulto, nella quale possono trasportare ciò che realmente sentono: trovano nel disegno una forma di linguaggio facilmente accessibile e immediata, utilizzabile come espressione del loro mondo interiore, libera da qualsiasi influenza esterna.

Nella quotidiana pratica clinica, per stemperare la tensione e conquistare la simpatia del piccolo paziente, può rivelarsi utile invitarlo a realizzarne uno durante l’attesa in sala di aspetto e/o a portare dei disegni a ogni seduta, commentarli insieme e riservare specifici spazi sulle pareti per appenderli.

La conquista della fiducia del piccolo deve essere un processo graduale e mirato, supportato da un atteggiamento amichevole, comprensivo, paziente e, soprattutto, empatico.