Inserire un impianto fa male?
A ciascuno di noi è capitato nel corso del tempo di trovarsi ad affrontare problemi legati alla salute orale: a volte è necessario togliere un dente compromesso, oppure scopriamo tardivamente la presenza di malattie gengivali che possono portare alla perdita dei denti.
Sostituire lo spazio lasciato dai denti mancanti è fattibile e ci sono due approcci per farlo.
Il primo metodo prevede l’utilizzo di un impianto mobile o di un ponte dentale, ossia una protesi che si appoggia sui tessuti molli e consente di svolgere normali funzioni, come la masticazione.
Il secondo metodo, più stabile, sicuro e definitivo, è rappresentato dall’impianto fisso. Questo richiede un intervento chirurgico che consiste nell’inserire delle radici artificiali negli spazi vuoti, applicando poi, dopo alcuni mesi, delle protesi fisse.
Ma gli impianti provocano effettivamente dolore?
Per prima cosa è necessario analizzare la situazione del paziente prima dell’operazione. Grazie alle radiografie, all’impronta dentale digitale e alle immagini tridimensionali delle arcate dentarie dei pazienti, è possibile sviluppare un piano protesico accurato e intervenire con sicurezza ricorrendo all’implantologia guidata.
Durante l’intervento viene eseguita l’anestesia locale, pertanto la zona interessata è completamente insensibile, ma il paziente rimane cosciente per tutta la durata dell’operazione.
Per coloro che soffrono di ansia, è possibile optare per la sedazione cosciente tramite iniezione endovenosa, sempre con la supervisione di un medico anestesista.
Gli interventi di implantologia non risultano quindi dolorosi come si potrebbe immaginare. Inoltre, le ultime innovazioni relative agli interventi di questo tipo, consentono un approccio meno invasivo, riducendo al minimo i fastidi e le reazioni post-operatorie.
E cosa accade quando svanisce l’effetto dell’anestesia?
La zona operata ha comunque subito un trauma, quindi dopo l’intervento è normale notare la presenza di un lieve gonfiore e talvolta anche di un edema, che comunque scompare nel giro di pochi gironi. La terapia antidolorifica verrà prescritta in base alle esigenze del paziente. È consigliabile evitare pasti e bevande estreme in termini di temperatura e preferire cibi morbidi.
L’inserimento dell’impianto eseguito in assenza di osso (“a carico differito”), avviene dopo almeno tre mesi. L’inserimento dell’impianto in presenza di osso (“a carico immediato), avviene invece entro le 72 ore: in entrambe i casi, si otterrà come risultato una dentatura naturale e duratura nel tempo.
Scegliere un impianto fisso desta spesso preoccupazioni: trattandosi di un intervento chirurgico, si avverte una maggiore apprensione verso il possibile dolore.