Osteoporosi e parodontite si curano dal dentista

Grazie a tecniche diagnostiche e terapie innovative, l’Odontoiatria gioca oggi un ruolo fondamentale nella diagnosi della salute delle ossa

È stato ampiamente dimostrato che sussiste una profonda correlazione tra parodontite e osteoporosi.

La malattia parodontale (o piorrea) è un’infezione profonda dei tessuti di sostegno del dente che può portare alla perdita di uno o più denti, aumentando il rischio di sviluppare altre patologie sistemiche.

L’osteoporosi è una malattia sistemica dello scheletro caratterizzata da una ridotta massa ossea e dal deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo, con conseguente aumento della fragilità e predisposizione alle fratture.

 

Cosa hanno osteoporosi e parodontite?

  1. colpiscono entrambi il tessuto osseo;
  2. chi soffre di parodontite ha anche un problema di osteopenia, uno stato di demineralizzazione delle ossa che le rende più fragili e che complica la cura della parodontite, aumentando anche il rischio di insuccesso di impianti e procedure di ricostruzione.

Negli studi dentistici più all’avanguardia, prima di iniziare una terapia contro la parodontite, l’Odontoiatra valuta innanzitutto lo stato di salute generale dell’osso, attraverso approfondimenti diagnostici che vanno ben oltre la classica panoramica.

 

Gli esami per una diagnosi precoce dell’osteoporosi

Tre sono gli esami che aiutano l’Odontoiatra a capire se c’è un problema di salute alle ossa:

  1. l’analisi dei livelli di vitamina D, una preziosa sostanza che gioca un ruolo chiave in moltissime funzioni dell’organismo, in particolare per la salute e la solidità delle ossa: misurandola, si ottiene un indicatore importante sullo stato dello scheletro e sul rischio di osteoporosi.
  2. Oltre al dosaggio della vitamina D, si valutano anche i livelli di paratormone, un ormone prodotto dalle ghiandole paratiroidi la cui funzione è quella di mantenere costante la concentrazione del calcio nel sangue: quando i livelli di calcio nel sangue diminuiscono, le paratiroidi rilasciano il PTH. Al alti livelli di paratormone, dunque, si associa una evidente diminuzione di calcio nel sangue. Si è notato inoltre che quando c’è una carenza di vitamina D, i valori del paratormone si alzano, segno di un impoverimento del tessuto osseo.
  3. Il terzo esame utile ad avere un quadro completo è la Densitometria ossea a ultrasuoni, una tecnologia non invasiva che monitora il rischio di osteoporosi senza esposizione ai raggi X. Nel caso questo esame evidenzi un rischio di osteoporosi, l’Odontoiatra consiglierà di eseguire la più conosciuta MOC, Mineralometria ossea computerizzata.

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