BRUXISMO IN ETÀ PEDIATRICA: CAUSE E CONSEGUENZE
Il bruxismo è l’abitudine, presente sia negli adulti che nei bambini, a digrignare e sfregare i denti gli uni contro gli altri. Il digrignamento si verifica in particolar modo di notte, nonostante esista anche una forma di bruxismo diurno.
L’abitudine a digrignare i denti durante il sonno è una cosa piuttosto comune nei bambini, infatti interessa circa 3 bambini su 10 con una incidenza maggiore prima dell’età scolare.
Studi recenti che riguardano una popolazione pediatrica di bambini di età compresa tra 2 e 10 anni, conferma la prevalenza del bruxismo del sonno per una percentuale pari al 31,16%.
Gli episodi di bruxismo si verificano principalmente di notte, in particolare durante brevissime interruzioni delle fasi di sonno profondo definite micro-risvegli. Ecco perché è importante aiutare il bambino a riposare tranquillamente: riducendo il numero dei microrisvegli è possibile ridurre gli episodi di bruxismo.
LE CAUSE
Il bruxismo potrebbe dipendere da uno stress eccessivo che il bambino tende a scaricare durante la notte proprio oppure potrebbe anche essere conseguenza di una malocclusione, cioè una alterata posizione dei denti per cui le arcate dentarie non combaciano perfettamente.
LE CONSEGUENZE
Solitamente il bruxismo notturno nel bambino non presenta alcuna conseguenza.
Nelle forme gravi possono presentarsi usura dei denti decidui, disturbi ai muscoli masticatori, mal di testa e disturbi all’articolazione temporo-mandibolare.
In rarissimi casi e in presenza di importanti complicanze come usure dentarie su elementi permanenti, disfunzione muscolare e/o articolare, lo Specialista Odontoiatra può ritenere necessario l’utilizzo precoce di dispositivi intraorali.
Nella maggior parte dei casi, comunque, questo disturbo scompare spontaneamente con la crescita, di solito al completamento della dentizione permanente.
